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Cenni storici

La precisa origine di questo luogo non si conosce con esattezza. Alcune fonti sostengono che il nome Polonghera fosse di origine longobarda, altre dicono che il nome di questo villaggio derivasse dalla sua posizione lungo il fiume Po. La zona era piuttosto paludosa e ricca di boschi.
In un documento del 1047 dell'imperatore Enrico III di Germania viene citato con il nome di Polonghera questo territorio geografico e chiamato Pulengaria, Polengaria, Polongaria, Polonciaria.... Polonghera.Non è comunque un nome di origine latina (in latino Po si chiamava Padus) ma deriva piuttosto da dialetti nordici, in particolare longobardo.Anticamente era da robuste mura ed aveva la sua fortezza nel castello.
Par certo che il villaggio abbia radici antichissime, data l'importanza che esso ebbe fin dal primo Medioevo come centro di deposito del sale che proveniva dal contado di Nizza e che caricato su appositi barconi veniva trasportato sul Po, a Torino da dove in parte proseguiva per la Savoia.
Della sua prima storia non si hanno notizie certe. Tra il 1047 e il 1302 vantarono diritti e possessi in Polonghera istituzioni religiose e feudatari locali. Dal secolo X il feudo appartenne ai Marchesi di Romagnano, da questi passò al marchesato di Busca, di origine spagnola con un atto che si stipulò nel giugno del 1228. Divenne poi un feudo dei marchesi di Saluzzo e nel 1325 i conti Provana di Carignano lo acquistarono dal marchese Tommaso.
Nel 1357 il territorio che si trovava tra il Po e il Varaita, compreso quello di Polonghera passò sotto la giurisdizione degli Acaja. La prima struttura difensiva venne costruita tra l'XI e il XII secolo, venne poi successivamente rovinata da guerre ed incedi e parzialmente distrutta dall'assedio di Giacomo d'Acaja durato 17 giorni, il quale s'impadronì di Polonghera.
Fece quindi giurare ai Provana, fedeltà agli Acaja, ma in seguito nel 1409 Riccardo Provana diventò amico dei marchesi di Saluzzo e dei Visconti di Milano, nemici del principe Ludovico d'Acaja figlio di Giacomo.
Questi venne a Polonghera con il suo esercito e con l'aiuto di Bucicaldo, maresciallo di Francia, riconquistò il castello, dopo un assedio di sei giorni di aspra lotta, togliendolo definitivamente ai Provana.
Diede questo feudo, a Ludovico Costa di Chieri, suo luogotenente col titolo di Conte. Con i Costa, il castello, subì molte trasformazioni.
Con il secolo XV si iniziò anche per Polonghera il glorioso periodo dell'autonomia comunale: Prezioso cimelio di quest'epoca, nel quale ben si constata il processo di transizione tra il feudalesimo e le piccole autarchie locali, tra il borgo e il comune, resta nell'Archivio, l'originale degli Statuti scritti su pergamena. E' da questa stessa epoca cominciò a funzionare il locale consiglio di amministrazione. Più tardi venne poi assorbito dal Regno di Sardegna e ne seguì le vicende di Casa Savoia o da essa si suppone abbia avuto lo stemma.